top of page
_DSC5626.jpg
“E in mezzo a rocce secolari
E letti di fiumare
Attraversando le stagioni
Riconsegnarmi al mare”
Brunori Sas
mappa.png

I nostri consigli per gli amanti del trekking 

Di seguito una selezione di percorsi scelti seguendo regole ben precise: varietà del territorio considerato, lunghezza del percorso per consentire a tutti di fare un'esperienza di cammino partendo da tappe più piccole e ricchezza di fonti di riferimento che riguardano sia Associazioni del territorio locale sia percorsi tracciati dal CAI.

Per scoprire il territorio servono gli strumenti di orientamento opportuni, Ecco perché in questa pagina troverete percorsi con diverse caratteristiche. Tenete sempre d'occhio la legenda!

1. Calabria Coast to Coast

1.
watch.png
adatto ai bambini.png
risorse naturali.png
kalabria-cammino.jpg

Fonte: Sito Greenme

3
giorni
Un percorso per attraversare il territorio toccando due province. Una linea di congiunzione tra il  mar Ionio e il mar Tirreno passando per l'entroterra

A chi rivolgersi:Associazione Kalabria Trekking 

segnaletica.png

Difficoltà e tempi di percorrenza: 

il percorso presenta numerosi dislivelli altimetrici che consentono di arrivare dal mar Ionio al mar Tirreno. Il totale dei km percorsi è di 55 km, suddivisi in 3 tappe giornaliere.

Partenza dal lungomare di Soverato

1° tappa: 12 km. Da Soverato a Petrizzi su alsfalto e sterrato.

2° tappa: 23, 5 km. Da Petrizzi a Monterosso Calabro. Il percorso è completamente sterrato e più faticoso perché si raggiunge il punto più alto del cammino, il Monte Coppari. In questo punto è possibile osservare le niviere, delle buche in cui veniva conservata la neve da vendere sotto forma di blocchi di ghiaccio nei mesi estivi.

3° tappa: 19,1 km. Da Monterosso a Pizzo Calabro. La difficoltà in questo tratto è media e il percorso perlopiù in discesa, su asfalto e sterrato. In questo tratto si attraversa l'oasi naturalistica di Maierato, protetta dal WWF  con numerose specie di flora e fauna tra cui spicca l'airone cenerino, simbolo del Parco regionale delle Serre.

Procedendo verso Pizzo Calabro si scorge da un lato il Golfo di Sant'Eufemia in direzione dell'isola di Stromboli e dall'altro i monti dell'Orsomarso, nel Parco Nazionale del Pollino.

​

Periodi consigliati: da aprile a giugno; da settembre a novembre.

Riguardo l'attrezzatura, si consiglia di munirsi di scorte di acqua poiché non sono presenti fonti o fontane lungo il percorso.

L'itinerario è adatto anche alle famiglie, grazie alla presenza di numerose strutture convenzionate nelle quali alloggiare a prezzi scontati esibendo il Passaporto del viaggiatore.

2. Sentiero del brigante

2.
sentiero-del-brigante_84126.jpg
watch.png
7 giorni
Ripercorrere passi e storia dall'Aspromonte alle Serre 
difficoltà shoes.png
segnaletica.png

A chi rivolgersi: GEA - Gruppo Escursionisti d'Aspromonte

Difficoltà e tempi di percorrenza. Il percorso si snoda per 140 km, è consigliato per chi vuole immergersi in un'esperienza fuori dal comune. Si sviluppa lungo il crinale tra l'Aspromonte e le Serre calabresi Si può decidere di percorrere solo parte del percorso, sostando nei punti di accoglienza.

Il sentiero è stato recuperato negli anni '80 grazie al lavoro di segnaletica e manutenzione ad opera del GEA. Inoltre, il gruppo si è occupato in un momento storico particolare di recuperare il sentiero anche dal punto di vista culturale.

Il nome del sentiero ricorda la presenza dei briganti che lo attraversavano nei momenti di lotte, ribellioni e vendette.

Al sentiero si può accedere da più punti; può essere vissuto anche dai più piccoli come esperienza didattica giornaliera, immersi tra i boschi.

​

Di seguito uno specchio delle Tappe previste per completare tutto il sentiero

​

Prima tappa: da Gambarie ai Piani di Carmelia. 16 km, percorribili in 5/6 h.

Dalla piazza di Gambarie ci si avvia verso il Bosco, e lo si attraversa fino alla Fiumara Salvolavecchia.

​

Seconda tappa: da Piani di Carmelia a Zervò. 10 km, camminando 4-5 h.

Terza tappa: da Zervò al Passo del Mercante. Questa è senza dubbio la tappa più faticosa fisicamente. Il totale del percorso in giornata è di 26 km, percorribili in 8-10 h.

Quarta tappa: dal Passo del Mercante al Passo della Limina. 12 km, 4-5 h.

Quinta tappa: dal Passo della Limina a Croce ferrata. 12 km, 4/5 h.

Sesta tappa: da Croce ferrata a Mongiana. 14 km, 4/5 h.

Settima tappa, divisa in due parti.

A: da Mongiana a Bivolgi/Stilo 24 km 7/8 h.

B: da Mongiana a Serra San Bruno 18 km 6/7 h.

3.

3. Sentiero dell' Inglese

Sentiero-dell-Inglese-03.jpg

Fonte: Sito Intinerari e luoghi

watch.png
7
giorni
Tra borghi ellenofoni e antiche fiumare
difficoltà shoes.png

A chi rivolgersi: Associazioni Naturaliter e Compagnia dei Cammini

water.png

Il cammino è stato rilanciato nel 2019 grazie alla collaborazione tra le due associazioni di cui sopra e ripercorre le tappe percorse dal viaggiatore inglese Edward Lear a metà Ottocento.

La lunghezza totale del cammino è di 110 km.

Difficoltà e tempi di percorrenza: il cammino presenta diversi dislivelli nelle varia tappe di percorrenza.

1° tappa: circa 18 km. L'itinerario ha inizio nella zona grecanica, a Pentedattilo e la tappa si conclude a Bagaladi.

2° tappa: da Bagaladi ad Amendolea di Condofuri. Circa 18 km.

3° tappa: da Amendolea a Bova passando per Gallicianò. Circa 18 km.

4° tappa: da Bova al punto panoramico di Monte grosso (e ritorno a Bova) con un percorso ad anello per un totale di 19 km.

5° tappa: da Bova a Palizzi, lunghezza: 12km.

6° tappa: da Palizzi a Pietrapennata, lunghezza: circa 12 km.

7° tappa: da Pietrapennata a Staiti. L'ultima tappa è lunga circa 12 km.

​

Il sentiero non è completamente segnalato, ma per buona parte presenta loghi del cammino e le strisce bianche e rosse identificative. Si consiglia di acquistare una mappa ad inizio percorso per maggior sicurezza.

​

sentiero dell'inglese.png
4.

4. Monte Tre Pizzi

tre-pizzi-cima-nord-monte-pietra-quadra-
adatto ai bambini.png
1 day
Percorso da Ciminà

A chi rivolgersi: Associazione Visit Aspromonte

Un percorso ad anello da svolgere tranquillamente anche in autonomia senza necessità di essere guidati da un gruppo escursionistico.

​

Il monte consente una visuale sul mar Ionio ed è così chiamato per la sua caratteristica forma a tre punte (detti pizzi in dialetto). Salendo in vetta si possono scorgere resti di edifici religiosi di particolare pregio storico.

Il sentiero parte dal centro del Borgo di Ciminà, raggiungibile da Locri a da Ardore in cui è possibile lasciare l'automobile.

Davanti a noi sono già ben visibili i tre speroni di roccia.

Il primo tratto prevede di percorrere una strada asfaltata in salita. Proseguendo s'incontra sulla sinistra una mulattiera segnata CAI 213. Si procede ancora su strada fino ad incrociare un tornante con un'icona ed un crocifisso. Da qui ci teniamo sul sentiero a destra (La Fimmana, a 200 mt). Siamo già alla quota più alta e la pendenza del percorso svanisce; si entra in un boschetto per raggiungere la cima. Da qui è ben visibile il borgo di Antonimina.

Ritornando sul sentiero CAI segnalato fino al bivio con un sentiero da cui inizia una discesa. Da qui si alternano brevi tratti in salita e discesa e il percorso diventa più roccioso. Superata un'altura sulla sinistra si arriva ad una cima rocciosa che precede i Tre Pizzi e poi un piccolo percorso conduce allo sperone centrale ad una modesta altezza di 710 mt.

Per la discesa si ritorna al bivio con area di sosta e cartello CAI e si imbocca il sentiero a sinistra (direzione sud). Si scende a valle costeggiando la macchia mediterranea, continuando con pendenza moderata si arriva ad un breve tratto in cui il sentiero è costeggiato da muretti a secco.

Avanzando nel percorso il tracciato diviene sassoso e si deve far attenzione ad orientarsi. Prendendo  come riferimento la direzione che procede accanto a un tubo di gomma, accompagnata da una fila di doppi muretti a secco, si arriva alla cancellata che conduce  nell'area di una fattoria. Qui è visibile la segnaletica CAI che abbiamo incontrato in salita per i Tre Pizzi.

Scendiamo lungo la strada di servizio tra vegetazione tipica di  fichi d'india e lecci e si arriva al punto di partenza: la piazza di Ciminà.

Il sentiero è percorribile in 2 h e mezza.

​

​

Periodi consigliati: il percorso può essere svolto in qualunque periodo dell'anno.

Difficoltà: livello di difficoltà medio/basso (Turisti - Escursionisti)

5.

5. Anello di Pietracappa e geositi di Roghudi

pietra-cappa.jpeg
risorse naturali.png
1 day
Escursione al centro della "vallata delle grandi pietre": Pietracappa

I comuni interessati sono Natile e San Luca

Pietracappa colpisce sia per la sua dimensione sia per la fitta vegetazione in cui è incastonato: eriche, lentisco, mirto, corbezzolo, castagno, lecci, cespugli di menta e di origano.

L'imponente monolite occupa circa 4 ettari di terreno e si erge per oltre 100 mt.

​

Il punto di partenza di questo sentiero ad anello è il paesino di Natile.

Arrivando agli Eremi di San Pietro è possibile scorgere queste piccole cavità scavate dal monaci basilani per praticare la preghiera. Il ricovero di San Pietro è molto suggestivo perché sono visibili i giacigli utilizzati per il riposo.

Uno dei pochi simboli di antropizzazione "recente" del luogo risale al periodo bizantino: in località San Giorgio si possono visitare i ruderi di una chiesetta bizantina.

Da qui si scorge sulla sinistra Pietra tonda; davanti a se, il camminatore trova l'immensa Pietracappa.

L'origine geologica della roccia è sedimentaria poligenica, composta cioè da ciottoli di varia natura.

​

Da qui il percorso si svolge all'inverso, e consente di vedere totalmente la sagoma di Pietracappa avvolta dalla vegetazione.

Salire sul monolite è sconsigliato per scarsità di punti di appoggio ma ci si può avvicinare al monolite salendo su una roccia più piccola dalla quale gli appassionati possono praticare birdwatching. 

Monumenti-Naturali-Rocca-del-Drago-41.jp

Fonte: Sito Calabria Greca

Se vi trovate in zona altri interessanti geositi si possono visionare nel comune di Roghudi.

Si tratta delle caldaie del latte e della Rocca del Drago; entrambe molto affascinanti per le leggende che le avvolgono seppur la loro origine rimanga tutt'oggi sconosciuta: secondo alcuni la loro forma è opera dell'uomo, secondo altri si tratta di rocce naturali.

​

Come raggiungerle: da Bova Marina si sale verso Bova superiore e superando il borgo si trovano le indicazioni turistiche.

6. Sentiero della Civiltà contadina

6.
Bova-life3.jpg
adatto ai bambini.png
1 day
Percorso all'interno del borgo di Bova 

Ideato e realizzato da Saverio Micheletta col sostegno del Comune di Bova

 

Un museo a cielo aperto nel borgo grecanico per ritrovare antichi attrezzi contadini.

Il percorso museale si snoda nei vicoli di Bova, dove sono stati installati i principali strumenti della tradizione contadina.

​

Passeggiando per il borgo potrete visionare: macine di mulino ad acqua e a trazione animale, torchi e presse di frantoio, palmenti per la pigiatura dell'uva, abbeveratoi per animali, torchi utilizzati per l'estrazione dell'essenza di bergamotto.

Il senso di questo percorso è un ritrovo delle origini, riscoprendo i lavori di padri, nonni e madri che ci hanno preceduto.

Un altro modo per raccontare il territorio e i suoi prodotti, ricostruirne l'economia e apprezzarli come linfa vitale ed eccellenze riconosciute.

​

​

7. Sentiero dei Greci

7.
sentiero dei greci.jpg
religion.png
adatto ai bambini.png
1 day
Nell'Aspromonte settentrionale al confine con le Serre

Sentiero tracciato da CAI - Club Alpino Italiano n 212 del Parco Nazionale d'Aspromonte

water.png

Il punto di partenza di questo sentiero ad anello è il paesino di Mammola, situato a 9 km dal mar Ionio, alle porte dell'Aspromonte.

Da Mammola si percorre la strada sterrata che costeggia il torrente Torbido per circa 1km. Da qui si giunge al torrente Macarie e imboccando un altro sentiero si arriva al palazzo Barillaro, risalente al XVII secolo. Si continua con una salita durante la quale si può sostare e rinfrescarsi alla fontana Seja. Si giunge così a Passo Sella.

​

Da questo punto si procede verso l'altopiano Fossi di San Nicodemo da cui si scorge in Monte Kellerano.

Qui è situato il Santuario di San Nicodemo, un eremita basilano celebre per aver portato la sua spiritualità in queste terre e patrono di Mammola. Dal sagrato del santurario si accede alla costruzione seminterrata che conserva resti  delle mura e delle absidi dell'antico monastero

Infine, una strada a fondo naturale conduce il camminatore al passo della Limina.

​

Il percorso parte vicino l'ex ferrovia 

Difficoltà e tempi di percorrenza: tra le 3 e le 4 h

Lunghezza del percorso: 9,5 km

 

Il sentiero è percorribile tutto l'anno

​

8.

8. Cammino basilano - Gerace/ Ardore

cammino_basiliano_san_nicola_tolentino.j
water.png
1 day
Piccola parte del percorso che coinvolge la Calabria da Rocca Imperiale (cosentino jonio) al Duomo di Reggio Calabria
religion.png

Il punto di partenza di questa tappa dell'immenso cammino basilano è il borgo di Gerace.

Difficoltà e tempi di percorrenza: Il percorso è segnalato ed accessibile a tutti e per tutto l'anno

Lunghezza del percorso: 17 km per un totale di 6- 8 h di cammino.

Durante il percorso si attraversano le fiumare di Gerace e Condojanni.

Nel percorso si attraversa il Comune di Antonimina nel quale si trova un importante impianto termale e il piccolo borgo di Bombile, famoso per la presenza di uno dei più importanti luoghi di culto mariano della provincia, il Santuario della Madonna della Grotta, di cui purtroppo rimangono solo alcuni resti a causa di una frana avvenuta nel 2004.

9.

9. Da Ferruzzano al bosco di Rudina

bosco di rudinajpg.jpg
risorse naturali.png
1 day
Dal Comune sulla costa alla fotta vegetazione del bosco
A chi rivolgersi: Associazione Kalabria Experience,  Gente in Aspromonte, Associazione Rudina

​

Il Bosco di Rudina è localizzato nella fasce collinare del versante ionico della provincia di Reggio Calabria.

Il bosco rientra nel comune di Ferruzzano, ma comprende anche i comuni di Caraffa del Bianco e Sant'Agata del Bianco e si estende per un totale di 177 ettari.

Il nome "Rudina" deriva dal greco di Calabria e significa luogo dove nascono i melograni.

​

L'unicità del bosco è rappresentata dal suo essere uno dei pochi esempi di formazione forestale di bassa quota, a quote comprese tra i 200 e i 400 mt slm. Il bosco possiede una notevole ricchezza nella vegetazione: oltre al più classico leccio troviamo il farnetto e altre specie arboree come l’acero napoletano, l’acero trilobo, il frassino ossifillo o il carpino nero. La presenza di questa folta vegetazione è possibile grazie all'orientamento del territorio a settentrione che conferisce al territorio un clima fresco e umido rispetto al resto del territorio circostante.

Tra le specie floristiche rare e in estinzione rientra l' Osmunda regalis L., nota per pochissime stazioni montane della regione.

​

Di interesse naturalistico sono i palmenti del bosco di Rudina, detto anche bosco del vino per la loro presenza. Si tratta di circa 20 palmenti rupestri utilizzati per la pigiatura del vino; vere e proprie vasche di vinificazione costruite scavando nell'arenaria. La loro presenza rivela che il luogo è stato abitato da molte civiltà del passato. La via che attraversa il bosco di Rudina collegava il mare alla montagna.

10.
precacore.jpg
religion.png
1 day
Dal nuovo sito al vecchio borgo

I ruderi di Precacore sono arroccati sulla collina di Palecastro.

A dividere il vecchio e il nuovo centro abitato vi è una fiumara, la fiumara di Santa Caterina.

​

Il percorso è ad anello con partenza da Samo. La lunghezza del percorso è di 3/4h e la difficoltà è bassa (livello principiante/Turistico). Può essere svolto in tutto l'anno.

​

Si parte dal centro di Samo nel quale alcuni cartelli indicano la via per raggiungere Precacore. Una strada in discesa conduce al torrente Santa Caterina, affluente della fiumara La Verde.

Attraversando il ponte di Santa Caterina - di recente costruzione- si può ammirare sulla sinistra l'antico ponte di pietra. Lo si attraversa e si sale fino alla fonte della Rocca. Da qui comincia il percorso per raggiungere i ruderi di Precacore.

Il sentiero prosegue a tratti con gradini, a tratti sulla roccia. Qui sono dislocati alcuni bassorilievi raffiguranti le scene della Via Crucis donate dalle famiglie samesi. Nell'ultimo punto la salita si fa più ripida e la visione a picco dei ruderi del borgo diventa sempre più suggestiva.

I ruderi negli scorsi anni sono stati recuperati, ricostruendoli quasi totalmente e sono oggetto di studio dell'Università della Calabria per un progetto di valorizzazione dell'area più vasto.

 

 

Da qui si sale fino alla chiesetta di S. Giovanni, Santo Protettore di Samo che viene festeggiato il 29 Agosto con una processione dal borgo. La chiesa conserva i resti di un affresco raffigurante una Madonna Nera. Proseguendo in un sentiero immerso nella macchia mediterranea verso la località Giulia. Si raggiunge dapprima l'altopiano di Molia, nel quale si possono vedere coltivazioni di ulivo, e si continua verso i punti panoramici: lo spuntone di roccia detto "Prachi" e "Timpa di don Brazzito"; da qui si ammirano le gole della fiumara La Verde.

Dal punto più alto, si ritorna sul sentiero già percorso fino ad immettersi in un sentiero mulattiero che conduce a Palecastro. Da qui si prende la strada carrabile che scende in direzione del vallone Santa Caterina e - superatolo - si prosegue per quella asfaltata che sale fino al centro di Samo.

11.
bosco fata.jpg
adatto ai bambini.png
1 day
Escursione per coinvolgere i più piccoli

Il bosco delle fate è l'occasione per godersi un'escursione assieme ai più piccoli e vivere un'esperienza coi propri figli senza dover rinunciare ad un piccolo percorso in Aspromonte.

Il percorso coinvolge in comune di Santo Stefano d'Aspromonte, di cui Gambarie è una frazione. 

La segnaletica non è delle migliori ma vi sono alcuni cartelli di legno ed il percorso è molto semplice per cui perdersi è praticamente impossibile.

Si tratta di un percorso ad anello che - arrivando in macchina - comincia dalla Fontana di tre aie, luogo nel quale si può lasciare il proprio mezzo privato. 

Trovandosi di fronte la fontana, si imbocca il primo sentiero sulla sinistra leggermente in salita e una volta percorsi circa 50 metri e girato a sinistra, il sentiero sfocerà nel bosco.

I periodi consigliati per cogliere tutti i suoi colori sono quelli dei mesi autunnali, ma è possibile percorrerlo anche in primavera ed estate.

Dopo circa un km di camminata all'interno del bosco, ci si dirige verso una sorgente d'acqua. Facendo attenzione al cartello segnaletico Cascata Vallescura, si percorre un altro piccolo sentiero sulla sinistra. Dopo alcune decine di metri si arriva alla cascata, protetta ai lati dalla roccia. I vostri bimbi ve ne saranno grati!

civiltà pastorale
Borgo-di-Roghudi.png

In foto il borgo di Roghudi

1 day
Le vie utilizzate dai Pastori d'Aspromonte
Da Africo Vecchio a Roghudi
Il percorso inizia da Samo - via largo dei Medici. Da qui si inizia a camminare in direzione Precacore. Superato il ponte di Santa Caterina si prosegue tenendo la destra fino alla località Molia. Da qui si continua a sinistra su una strada a fondo naturale, si supera Passo Muleto arrivando all'incrocio col sentiero proveniente da Calamacia.
Il percorso prosegue scendendo verso Puntone Arcà e fiumara La Verde, superata la quale si procede fino a Casalinovo.


IN AGGIORNAMENTO

 
ATTENZIONE.png
T Space
logo t space.jpg
New Experiences
  • Instagram

Un gruppo di ragazzi che promuove l’affermarsi di un’etica turistica che rispetti ed esalti le specificitaÌ€ delle singole localitaÌ€, costruendo attorno ad esse itinerari ed attivitaÌ€ in linea col concetto di wild life.

La formazione del team è eterogenea e multidisciplinare.
Pierluigi Ranieri e Alessandro Madia: valorizzazione dei sistemi turistico culturali; Marzia De Maria: Storia dell'arte e beni culturali; Daniele Trimboli: Lingue e culture moderne.

Gli itinerari sono concentrati soprattutto nella provincia di Crotone e Cosenza, ma presto inizieranno a proporre esperienze e percorsi nella provincia di Reggio Calabria.

L'idea del progetto è far conoscere luoghi pressoché inesplorati mantenendo fede al territorio e alle sue caratteristiche. L'intento è studiare e applicare nuovi modelli turistici nella nostra regione.

Ti muovi in autonomia? 

Prova ad utilizzare delle app di sentieristica. 
Ti suggerisco Wikilock e Komoot
planet fire.jpg

Sei arrivato senza l'attrezzatura?

​

Puoi rifornirti qui!

 

Ardore Marina -

​

Via Ugo Foscolo n 53

bottom of page