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Adele Cambria: penna e voce

Immagine del redattore: Elisa ProiettiElisa Proietti



Continuiamo il nostro viaggio nell’universo femminile parlando oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, di un’ intellettuale originaria calabrese e molto vicina a personalità influenti della cultura italiana a partire dagli anni '60. Si tratta di Adele Cambria, penna ribelle del giornalismo e del femminismo italiano.

Adele Cambria è, assieme Oriana Fallaci e Camilla Cederna (sua mentore), tra le prime donne a scrivere per grandi testate. I suoi scritti inizialmente vengono pubblicati con lo pseudonimo maschile di Leone Paganini, quando la venticinquenne Cambria, giunta a Roma dalla città di Reggio Calabria con una laurea in Giurisprudenza, entra nella redazione de «Il Mondo».


Radici biografiche


Nasce a Reggio Calabria nel 1931; frequenta il Liceo Classico e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Messina.


Sposa il giornalista Bernardo Valli nel 1957, da cui avrà due figli e dal quale si separerà mantenendo un rapporto di profonda vicinanza e stima.


Il giornalismo: da Roma a Milano


La carriera della Cambria subisce una svolta quando si sposta da Roma e Milano: siamo in pieno miracolo economico, quando l'allora direttore su direttore de «Il Giorno», Gaetano Baldacci, le chiede di trasferirsi lì per cui già lavorava nella redazione romana della stessa testata.


Collabora con le più influenti testate italiane: tra queste citiamo «La Stampa », «Il Messaggero » e «L’Espresso » ma anche la direzione del magazine femminista «Effe » negli anni Settanta, e «L’Unità » all’inizio degli anno 2000.

La Cambria già negli anni d'esordio della sua carriera descrive la difficoltà di essere donna in una testata giornalistica degli anni ‘50 senza censure: “C’è un’esplosione di testosterone in tutte le redazioni che sono costretta a frequentare; mi sembra di vederlo schizzare e spiaccicarsi sui muri, lo sperma dell’altra metà (minoritaria per numeri) del genere umano”



L’ impegno politico


Adele Cambria fu donna del suo tempo: testimone anche delle dinamiche della politica e della società di quegli anni, partecipando in prima persona alle grandi battaglie civili, quelle sul divorzio prima e l’aborto in seguito, passando per una interpretazione da nativa "reggina" dei moti di Reggio Calabria del 1970.


L’impegno politico coinvolse la spinse anche verso il teatro: dopo aver scritto di donne famose come Brigitte Bardot, Grace Kelly e Liz Taylor, fonda assieme a loro il teatro femminista La Maddalena scrivendo lei stessa opere destinate al teatro e curando la regìa di «Di madre in madre », di Muzi Epifani e Francesca Pansa.



Qualche salto nel cinema


Nella sfaccettata carriera di Adele Cambria, due sono gli eventi principali legati al mondo del cinema, che portano la firma di Pier Paolo Pasolini: Accattone e Comizi d’Amore.

Riguardo al primo film, capolavoro che ritrae la borgata romana, nel quale interpreta i panni di Ninetta, la stessa Cambria racconta un aneddoto. Quando Pasolini le propose di interpretare il ruolo di una donna succube che attendeva il marito la sua prima reazione fu “Ma tu sei pazzo! Mi fai interpretare una disgraziata”, salvo poi non riuscire a dire di no, nutrendo grande stima e avendo un rapporto di amicizia solido con Pasolini.


Il rischio di chi racconta storie


Un episodio in cui la Cambria si espose ad un grande rischio da cronista, riguarda da vicino la storia delle nostre terra. L'episodio la vede coinvolta sulle barricate di Reggio Calabria, durante la rivolta per il capoluogo, quando insieme alla fotografa, Agnese De Donato, rischia il linciaggio per andare a vedere di persona quello che i colleghi maschi descrivevano, da mesi, dal chiuso di un hotel. Da questa esperienza nasce l’amicizia con Adriano Sofri, il leader di «Lotta Continua».

Dopo questo incontro la Cambria aderì a «Lotta Continua» come direttrice responsabile, ruolo per cui per legge serviva un giornalista professionista e che solo la Cambria poteva ricoprire.


Una storia di donna da conoscere tra talento nella scrittura, impegno e passioni.




Per avere qualche riferimento potete guardare un estratto di “Comizi d’Amore” qui https://www.youtube.com/watch?v=dIeg3WcX3_8&ab_channel=NelBluDipintodiBlu


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